Proposte

La situazione attuale vede il mercato della cessione del credito fiscale generato dai bonus edilizi completamente bloccato. Le conseguenze dirette di questa fase di stallo sono drammatiche per le imprese, che si trovano con i cassetti fiscali pieni e i conti correnti vuoti, e le famiglie che devono confrontarsi con edifici inagibili e l’impossibilità di concludere i lavori.

Le problematiche relative alla cessione del credito, come il blocco delle cessioni e le tempistiche anormalmente lunghe delle società di revisione delle banche hanno causato danni economici ingenti:

  1. Alle imprese e ai professionisti dell’area tecnica che si sono impegnate ad eseguire dei lavori appoggiandosi a strumenti creati dallo Stato.
  2. Ai singoli cittadini e alle famiglie, che contavano, investendo in misure di risparmio energico come i pannelli fotovoltaici o i cappotti termici, di mettersi al riparo dall’aumento delle utenze di luce e gas.

Le risposte dei vari Governi non sono state minimamente sufficienti a far fronte a questa realtà. La legge 38/2023 nelle intenzioni avrebbe dovuto introdurre novità legislative atte a sbloccare i crediti e migliorare la situazione, ma nei fatti tutto ciò non è avvenuto. Le banche non hanno mai riaperto la cessione dei crediti. Le promesse di creare una piattaforma per la gestione della cessione dei crediti fiscali gestiti da ENEL X (una società privata) non si sono mai concretizzate.

L’Associazione Esodati del Superbonus porta avanti proposte concrete, come depositato in Commissione Finanze il 27 febbraio 2023. Se il Governo e il Parlamento non vorranno o potranno trovare una soluzione, le conseguenze saranno socialmente ed economicamente pesantissime per i cittadini, le famiglie, i tecnici professionisti, e le imprese impegnati in tutte le attività connesse ai bonus edilizi.

  1. Cassa Depositi e Prestiti
    L’Associazione chiede che venga favorita la riapertura della Cassa Depositi e Prestiti, in parte controllata dalla Stato, dando cosí fuducia alle banche. In altre parole, chiediamo che lo Stato si faccia da garante per una moneta fiscale creata dallo Stato stesso.
  2. Proroga unifamiliari
    L’Associazione chiede che venga rivista la normativa per consentire la proroga del Superbonus 110 a tutto il 2025 per le unifamiliari.
  3. Proroga comunicazione AdE
    L’Associazione chiede la proroga per la comunicazione all’Agenzia delle Entrate al 16 marzo 2024 per le spese sostenute al 31 dicembre 2022, per evitare che l’annualità 2023 vada persa.
  4. Proroga condomini
    L’Associazione chiede la proroga per la chiusura lavori nei condomini al 31 dicembre 2025 per i lavori in corso e per quelli per cui è stata presentata la CILAS nei termini previsti dalla normativa vigente.
  5. Fondo di compensazione
    L’Associazione chiede l’introduzione di un fondo di compensazione per le imprese che hanno subito danni a causa de Superbonus
  6. Albo degli operatori
    L’Associazione chiede la creazione di un Albo degli operatori del Superbonus per garantire la qualità dei lavori e prevenire le truffe.

Per capire le motivazioni dietro queste proposte, è importante conoscere i fatti che hanno causato questa situazione, il ruolo avuto dallo Stato, il problema del credito, e le conseguenze degli ultimi cambi normativi.